26-novembre-2021- Da Bnl a Eni, i creditori di Moby di Manuel Follis

Orientarsi tra le centinaia di creditori coinvolti nella procedura di concordato di Moby e della sua controllata Cin è complesso, si va da Fintecna, che è in cima alla lista con i suoi 97 milioni fino a singoli professionisti esposti per qualche migliaio di euro. Mancano 10 giorni alla consegna della proposta migliorativa da parte di Moby e Cin al Tribunale di Milano, una proposta i cui dettagli verranno valutati con grande attenzione da tutti i creditori in attesa di capire quanto riusciranno a recuperare dei rispettivi investimenti. Ma quanti sono e chi sono i soggetti coinvolti? Nel complesso i crediti incagliati all’interno di Tirrenia in amministrazione straordinaria sono oltre 523 milioni, di cui 318 chirografari e 205 privilegiati, suddivisi in origine fra oltre 1.600 posizioni. Nel corso del tempo, però, alcuni di questi crediti sono stati rilevati da società specializzate nella gestione di queste situazioni e così la mappa finale, quantomeno quella che riguarda i valori principali, si è leggermente modificata. Intanto, il credito della citata Fintecna è oggetto di opposizione e c’è un Tribunale che sta decidendo nel merito. Sempre in testa appaiato si trova un grande istituto di credito, ossia Unicredit, che sommando le sue posizioni vanta 98,8 milioni di cui solo 48,2 chirografari. Se consideriamo anche l’esposizione dell’istituto guidato da Andrea Orcel verso Moby, vanno aggiunti al conto altri 42,8 milioni, tutti privilegiati. Scendendo ci sarebbe un altro grande istituto di credito, ossia Mps, ma il condizionale è d’obbligo perché la posizione è passata di mano nel tempo, prima gestita da Dea Capital e ora da Europa Investimenti, cui oggi fanno capo 54,3 milioni di crediti chirografari e 0,8 milioni di privilegiati. Ancora sotto ci sarebbe Saremar, altro condizionale legato a un’altra cessione di crediti, in questo caso a J-Invest. Scorrendo l’elenco dei debiti di Tirrenia in amministrazione straordinaria sono molte le società che hanno cartolarizzato i propri crediti passandoli alla società guidata da Jacopo Di Stefano, il cui perimetro oggi non è definibile con precisione, ma dovrebbe aggirarsi intorno ai 70 milioni, comprendendo anche le posizioni di Banco Bilbao Vizcaya Argentaria e Amco (ex Popolare Vicenza). Solo per citare alcuni dei creditori milionari ci sono anche Bnl Bnp Paribas (4 milioni di chirografari e 49 di privilegiati), oppure fornitori come Eni o Kuwait Petroleum Italia, esposti rispettivamente per 2,7 e 1,5 milioni. La lista di tutti i creditori, però, è quasi interminabile e per questo c’è grande attesa per la proposta che verrà depositata il 15 dicembre. Proprio in attesa della proposta migliorativa il Tribunale di Milano ha deciso di posticipare la data di convocazione dell’assemblea dei creditori di Compagnia Italiana di Navigazione (Cin), riunione fondamentale nell’ambito della procedura di concordato preventivo di Moby e di quello appunto di Cin. I giudici hanno deciso di spostare l’adunanza inizialmente fissata per il 20 dicembre al 12 aprile 2022, concedendo quindi quasi 4 mesi in più alle società e ai loro commissari. I giudici hanno tenuto conto del fatto che è stato nominato un Chief Restructuring Officer, con il compito di monitorare e presidiare il piano industriale, ma soprattutto del fatto che la nuova proposta (di cui mancano i dettagli) prevederebbe una percentuale di soddisfacimento passata dal 20% all’80% con pagamento all’omologa