21-febbraio-2023 –

ENTRO DICEMBRE DOVRÀ ESSERE RECEPITA LA DIRETTIVA EUROPEA CHE DISCIPLINA IL SETTORE

di Luca Gualtieri

Bruxelles vuole rendere più trasparente il mercato dei crediti deteriorati e per farlo applicherà una stretta a servicer, banche e investitori. Questo sarà con ogni probabilità l’effetto della direttiva 2021/2167 che dovrà essere recepita dall’Italia entro la fine di quest’anno e sulla quale intermediari e società di consulenza hanno già iniziato a lavorare.

L’importante azione di de-risking che il sistema bancario ha attuato negli ultimi anni ha fatto nascere un nuovo mercato, quello dei non performing loan. L’Unione Europea ritiene però che oggi questo mercato sia ancora troppo inefficiente, sia per la presenza di asimmetrie informative che per il ristretto numero di investitori attivi, senza dimenticare le differenze tra gli impianti legali utilizzati.

La direttiva 2021/2167 è stata emanata proprio per ovviare ad alcuni di questi problemi. Tra le principali novità normative ci sarà la richiesta di un’autorizzazione per servizi di servicing e per la fornitura di servizi cross-border. Sempre per i servicer saranno inoltre imposti requisiti più stringenti su compliance, governance e controlli interni e si andrà verso una sempre maggiore omogeneizzazione dei contenuti minimi dei contratti di gestione e di outsourcing. Sono inoltre previste comunicazioni periodiche alla Vigilanza da parte di cedenti e acquirenti con informazioni sui crediti trasferiti. Occorre peraltro ricordare che, proprio a dicembre, l’Eba ha definito la struttura del Npl Data Template che gli enti creditizi devono compilare nell’ambito della vendita o trasferimento degli npl. Per ottemperare a queste richieste gli intermediari che finora non si fossero attrezzati dovranno ampliare gli attuali database con importanti adeguamenti organizzativi e di controlli. Sono inoltre previste forme di tutela, soprattutto per i debitori retail, probabilmente nella forma di codici deontologici.

«La direttiva sui servicer completa il quadro normativo. Dopo gli interventi per una più accurata gestione degli npl e per una migliore qualità nelle erogazioni, il regolatore si pone ora l’obiettivo di creare mercati di sbocco più efficaci per gestire meglio e più in fretta eventuali futuri episodi di crisi», spiega a MF-Milano Finanza il partner di PwC Gabriele Guggiola. Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Pasquale Vettraino: «Ci sono diverse implicazioni della direttiva. La più immediata riguarda l’esigenza di verificare la compliance ai requisiti, mentre quella di medio termine porta a possibili opportunità di crescita per i player del settore. Occorrerà inoltre valutare quanto questa colpirà il mondo delle transazioni».